Eccoci nella mia sezione preferita, sempre emozionante e a mio avviso utilissima per le future spose, “Ti racconto il mio giorno”.
Oggi abbiamo con noi una simpaticissima, oltre che bella, sposa umbra.
E: Ciao Pamela e benvenuta su eSse di Sposa. Ho già curiosato le foto del tuo bellissimo matrimonio e non vedo l’ora di conoscerne tutti i dettagli. Sono passati tre anni, ma i ricordi immagino siano ancora vivi!
P: Mi sono sposata il 29 luglio 2012, in una calda domenica. La scelta della data è stata dettata dal fatto che io avrei voluto sposarmi d’estate e di sabato sera, mentre mio marito d’inverno e di domenica. Ed ecco che abbiamo trovato un compromesso: estate e domenica! Se ripenso a quel giorno, un grande sorriso mi riempie il volto, nella mia mente vedo solo gli amati visi sorridenti e incredibilmente contagiosi di parenti e amici.

E: Nulla di più bello che vedere le persone che più si amano felici per noi in un giorno davvero speciale. Sono sempre curiosa, come è stata la proposta?
P: Il 29 settembre 2011 era la sera del mio compleanno. Sinceramente non avevo neanche voglia di uscire perchè ero stanchissima, ma Mauro ha insistito così tanto che alla fine mi sono convinta. Mi è passato a prendere lui, sono entrata nella sua macchina e mi ha dato un pacchetto. Io non sospettavo nulla, anzi, ho pensato a malincuore che mi avesse regalato un profumo a cui, solitamente sono allergica. A quel punto mi chiede di sposarlo ma io, che ero persa nel concetto del profumo, non ho minimamente ascoltato ed ho risposto “grazie!”. Mi sono girata verso di lui e l’ho visto con l’occhio languido, tipo Bambi quando scopre la morte della mamma. In quel momento ho capito tutto! Ne ridiamo ancora adesso e non mi ha più regalato nessun profumo!
E: Non ci credo. Povero Mauro immagino gli attimi di tensione dopo la tua risposta! Certamente un episodio da raccontare con il sorriso. Adesso che sappiamo quasi tutto di voi perché non ci racconti di questa calda domenica di luglio!
P: Dopo un piccolo buffet mattutino per i parenti a casa mia e di Mauro, ci siamo ritrovati al santuario La Salette di Salmata (Nocera Umbra) per la cerimonia, officiata da un prete amico di famiglia e particolarmente “ruspante”. Una volta pronunciati i nostri Sì, siamo andati ad Assisi per il servizio fotografico, mentre amici e parenti si sono recati al ricevimento presso la Chiesatonda di Spello. Non contenti, abbiamo organizzato un ulteriore rinfresco, questa volta serale, per tutti quelli che abitano lungo la via di casa nostre o naturalmente tutti gli invitati al matrimonio. Insomma, siamo stati circondati da visi amati dalla mattina presto a notte inoltrata e, inaspettatamente, ho dovuto dare ragione a Mauro: un matrimonio di domenica dura una giornata intera, di sabato sera solo mezza.
E: Una resistenza incredibile la vostra! Ma una giornata così ricca e intensa immagino abbia avuto bisogno di una buona organizzazione alle spalle. Quando sono iniziati i preparativi? Mauro ti ha aiutata?
P: Ho cominciato a organizzare il matrimonio circa dieci mesi prima. Sono stata sempre appassionata del mondo dell’organizzazione matrimoni e forse per questo non ho avuto nessun problema con i tempi. In realtà, avendo frequentato diverse fiere sposi, ho avuto sin da subito il quadro chiaro su prezzi e servizi e ti dirò di più: sono riuscita anche a ottenere diversi sconti che solitamente erano applicati per le fiere. Con Mauro ci eravamo divisi equamente i compiti: lui si occupava della casa che stavamo sistemando a tempo di record ed io del matrimonio. Per le decisioni importanti ci siamo ovviamente consultati, ma non posso negarti che avere in mano la maggior parte dell’organizzazione mi ha dato modo di sbizzarrirmi con la fantasia e di creare anche divertenti sorprese per gli ospiti e per Mauro stesso.
E: Si vede da come parli che ormai sei una esperta. Certamente andare alle fiere ti ha aiutata molto per questo io nella rubrica appuntamenti vi informa sempre su tutto quello che mensilmente avviene per i futuri sposi, momenti in cui potete scambiare idee e spunti con gli esperti del settore. Ma ancora non ci hai svelato il Fil Rouge delle tue nozze. Quale è stato e perché?
P: Pensando al giorno del matrimonio, avevamo un solo obiettivo: divertirci e far divertire gli altri. Così, ogni particolare è stato pensato per far sbocciare un sorriso sul volto di chi lo guardava. Ho anche avuto la possibilità di introdurre un tema minore, il “particolare rosso”. Il rosso non è stato mai un colore da me molto amato, ma a Mauro piaceva tantissimo e ho deciso di inserirlo in tantissimi elementi: nel mio abbigliamento, negli addobbi floreale di chiesa e ricevimento, nell’apparecchiatura dei tavoli, nei segnaposto, nelle sedie, nelle decorazioni delle auto. Insomma, ovunque potevo cercavo di mettere un pezzettino rosso.

E: Che poi il rosso è simbolo dell’amore quindi, senza esagerare, in piccole dosi come hai fato tu è perfetto. Prima accennavi alle location in cui si sono svolte cerimonia e ricevimento. Raccontaci qualcosa in più perché l’Umbria è una regione fantastica, tanto per fare un po’ di invidia alle altre spose!
P: Qualche anno prima del mio matrimonio ero stata a una cerimonia presso il santuario La Salette di Salmata (Nocera Umbra) e me ne ero follemente innamorata. Un lungo viale alberato conduce alla chiesa, come se volesse staccare dal mondo reale tutto e far concentrare solo su quello che c’è in fondo ad esso. Ad avermi colpito era stata la ricchezza di colore all’interno della chiesa, metteva immediatamente allegria senza perdere mai l’alone di solennità date le dimensioni della stessa. Mi sentivo a casa, felice. Promisi a me stessa che se un giorno mi sarei sposata, l’avrei fatto lì. E così è stato, ho incontrato qualche piccolo problema per il fatto che fosse un santuario e non una “semplice”, chiesa, ma alla fine ho trasmesso a tutti l’emozione che provavo alla sola idea di sposarmi lì ed ho attenuto il nulla osta. Per il ricevimento abbiamo cercato una location che offrisse il servizio banqueting, avesse, cioè, una cucina dove preparare gli alimenti in quanto non mi sono mai trovata bene con i catering che lo preparano altrove e lo portano al ricevimento. Altra condizione indispensabile per la scelta era la comodità delle sedie! A molti matrimoni le sedute sono così piccole da costringere gli invitati a fare a gomitate per mangiare, senza contare che spesso le sedie stesse sono scomodissime. Dopo numerosi sopralluoghi abbiamo trovato il posto ideale a Spello, presso la Chiesatonda che ha anche un fantastico parco meravigliosamente curato, una piazzetta e un loggiato particolarmente suggestivi ed è visibile dalla superstrada, quindi anche facilmente raggiungibile.
E: Una scelta davvero accurata e studiata nei minimi dettagli, per nulla banali vorrei sottolineare. Si vede che sei stata a diversi matrimoni per avere le idee così chiare! Ma parlando un po’ di te, cosa hai indossato?
P: Una sola parola d’ordine: un particolare rosso. Mi sono recata presso l’atelier di una mia amica, molto conosciuta per la sua professionalità, sempre aggiornata sulle ultime tendenze e attiva nel settore sin da piccolissima in quanto i genitori avevano anche loro un negozio di abiti da sposa e cerimonia dove comprarono i loro vestiti i miei genitori. Prima di prendere appuntamento ho avuto con Francesca un breve colloquio su come immaginavo che fosse il mio abito per il grande giorno e a quali particolari non avrei mai accettato di rinunciare. Il giorno dell’appuntamento mi ha fatto trovare appeso un vestito per me molto strano, troppo grosso e luccicante, che pensavo non fosse adatto. Abbiamo fatto un giro in negozio per sceglierne altri e, dopo averne provati due scelti da me, è tornata all’attacco con il vestito scelto da lei. Ho deciso di provarlo per farla contenta ma, non lo avrei mai detto, era proprio lui. Da principessa, con il bustino e parte della gonna finemente ricamati con perline, senza spalline, gonna ampia e con strati di tulle pailletè, un nastro di raso rosso in vita e un piccolo strascico.
E: Quando un professionista sa il fatto suo! Dunque è stato l’abito a trovarti! Ma ripensando a questo bellissimo giorno che mi hai raccontato, è andato tutto come sognavate o cambieresti qualcosa?
P: È andato meglio di come l’avevamo immaginato, ci siamo divertiti tutti tantissimo. Potessi tornare indietro modificherei solo il tableau, l’idea di farlo con le vignette di Kim Grove (Love is…) mi è sempre piaciuta, purtroppo ho avuto poco tempo per svilupparlo. C’è da dire che qualche invitato non è stato molto cortese e ci ha dato conferma della sua presenza o meno davvero a ridosso della data del matrimonio, qualcuno ci ha detto che non sarebbe venuto la mattina stessa del 29. Insomma avrei voluto avere più tempo per creare un tableau più carino!

E: Si purtroppo la questione conferme è sempre spinosa. Non vi è molto rispetto per chi organizza una giornata così importante e per così tanto tempo. Ma parlando invece di cose belle, di tutto ciò che ci hai raccontato quale è il momento per te più magico, emozionante, unico, speciale?
P: Quando ho visto Mauro mentre percorrevo il viale della chiesa: mi aveva fatto credere di odiare il tight, anche se dentro di me sapevo che sarebbe stato l’abito adatto a lui. Pazienza, mi ero rassegnata! Quando invece l’ho visto proprio in tight, non ho potuto fare a meno di pensare che fosse l’uomo più bello dell’intero universo! Da ciò ne è derivato il mio buffo ingresso in chiesa: dopo pochi passi ho letteralmente preso il vestito sotto i piedi e sono quasi caduta. Ero così emozionata che mi ero scordata di dare un piccolo calcio alla gonna, ma questo imprevisto mi ha fatto sciogliere tutta la tensione in una gran risata!
E: L’emozione gioca sempre qualche scherzetto, ma è proprio questo il bello! E parlando di emozioni non si può non citare la musica. Voi cosa avete scelto per questo giorno così importante ed unico?
P: Scegliere dei professionisti paga sempre. Abbiamo avuto come cantante una ragazza bravissima, con una lunga esperienza nel settore e con stile ed eleganza da vendere. Mi ha fatto vedere il repertorio e le ho lasciato carta bianca a cuor sereno. Le ho solo chiesto di non suonare durante il pranzo perché qualche invitato sarebbe finito sotto una delle casse (situazione che a me capita sempre, rendendo il ricevimento davvero poco piacevole), ma solo in ambiente esterno. Inoltre, le ho consegnato un file fatto da me, un collage di canzoni di stile diverso, che sarebbe stato il nostro primo ballo. Avevamo creato una divertente coreografia ed è stato un momento davvero buffo ed indimenticabile ed una sorpresa per tutti.

E: Sempre e solo professionisti perché per un evento come questo nulla può essere lasciato al caso. Dovete sentirvi sereni nelle mani dei vostri fornitori. Visto che sei stata attenta a molti dettagli che spesso non vengono presi in considerazione vuoi dare qualche consiglio a tutte le future spose?
P: Organizzate tutto nei minimi particolari fino a due giorni prima della data delle nozze. Il giorno prima dedicatelo a voi, fate quello che vi piace di più: una passeggiata, una piccola gita fuori porta, leggete un libro. Il giorno del matrimonio non pensate neanche per un secondo che qualcosa possa andare storto, non sarà mai possibile che sia tutto perfetto, pensate solo a DIVERTIRVI! Al mio matrimonio è stata sbagliata la sistemazione di sottopiatti e bicchieri ed anche la torta, l’avrei voluta con sole fragole ed invece ci hanno messo i frutti di bosco, ma, credetemi, non me ne è importato nulla. Ero con persone che adoravo, ridevo in continuazione, avevo sposato l’uomo dei miei sogni e mi trovavo in un posto incantevole. Non permettete a nessun imprevisto di rovinare la giornata!
E: Non avrei potuto dirlo con parole migliori, care spose date retta a Pamela perché è davvero così. Tenere il muso o stressarvi non cambierà certo la situazione. Divertitevi e godetevi ogni momento. Voglio salutarti con una domanda speciale! Quale è stata la spesa più folle per il tuo giorno?
P: Non riuscivo a trovare il riso per il lancio di un bel rosso e così ho deciso di farlo io. Dopo vari tentativi con tanti materiali, ho finalmente trovato il “colorante” giusto che mi facesse ottenere un bel rosso senza il rischio di perdita di colore sulle mani degli invitati e così ho cominciato la mia opera di colorazione. Peccato che ho deciso, del tutto arbitrariamente e senza il minimo calcolo, di colorarne nove kg! In realtà la spesa è stata irrisoria, ma ancora mia mamma trova chicchi di riso rosso in giro per casa.
Anche il riso rosso! Spettacolare, quando i dettagli possono fare la differenza. Grazie infinite Pamela per aver trovato il tempo di condividere con me e con tutti i lettori il ricordo del tuo grande giorno!
Non mi resta che darvi appuntamento alla prossima intervista e ricordate che nulla più della condivisione delle esperienze può aiutarvi nell’organizzazione del vostro giorno.
La vostra eSse
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